La vasocottura è un metodo culinario pratico e genuino, tanto in voga nelle cucine stellate quanto in ambito domestico. Il nome mostra già la tecnica, che prevede di cuocere i cibi in appositi vasetti di vetro utili sia a ridurre i tempi di cottura complessivi che a preservare al meglio il sapore e le proprietà nutritive degli alimenti.
Nello specifico, la vasocottura è una pratica di lavorazione al calore che avviene direttamente dentro al contenitore di conservazione degli alimenti. Una volta preparati gli ingredienti, infatti, basta disporli dentro il barattolo e scegliere un metodo di cottura.
Questo sistema ammette quattro diverse opzioni per cuocere i cibi: in forno al vapore, sul fornello a bagnomaria, in microonde o anche in lavastoviglie.
I tempi di preparazione cambiano a seconda della grandezza del barattolo e del tipo di cottura scelto. Dal punto di vista fisico, la vasocottura sfrutta il rapporto tra la pressione e la temperatura, che non deve superare i 90 °C.
Il calore prodotto all’interno di ogni vasetto risulta meno aggressivo e cuoce gli alimenti in modo omogeneo, conservando tutti gli aromi all’interno dello stesso barattolo.
Indice
- Come cuocere in vasocottura?
- Quali ricette si possono realizzare in vasocottura?
- È possibile cuocere i surgelati?
Come cuocere in vasocottura?
Considerate le dimensioni del contenitore, il tempo medio di cottura parte da:
- 4 minuti per i vasetti da 300 ml;
- 6 minuti per quelli da 500 ml;
- 9 minuti per i recipienti da 750 ml;
- 12 minuti per i barattoli da un litro.
Rispetto alle modalità di preparazione, invece, temperature e tempi dovrebbero essere impostati come segue.
In forno
Nel caso di un forno tradizionale è bene inserire i vasetti in una pirofila riempita con 2 cm di acqua. La cottura va regolata tra i 60 °C e gli 85 °C per 15-20 minuti. In forno a vapore, invece, il tempo necessario è di 8-10 minuti.
A bagnomaria sul fornello
Riempi un tegame con acqua per 3/4, mettilo sul fuoco e posiziona qui i barattoli, separati da uno strofinaccio. Cuoci a fuoco moderato per circa un quarto d’ora.
Questa soluzione è più simile, come effetto, alla cottura a vapore e consente un controllo costante del grado di cottura, utile specialmente quando si preparano le uova.
In microonde
È la modalità più veloce: con una potenza di circa 700-800 Watt saranno sufficienti solo 6 minuti (o 10 al massimo, per alcune ricette). Una volta terminata la cottura, è necessario lasciare gli alimenti a riposo nel vasetto ancora qualche minuto, così che continuino a cuocere.
Questa tecnica favorisce una conservazione più lunga dei cibi. Raffreddandosi, infatti, il vasetto crea un effetto sottovuoto che mantiene intatti gli alimenti. Finita la fase di riposo, il barattolo può essere riposto in frigo, dove si mantiene per un periodo variabile dagli 8 ai 15 giorni.
In lavastoviglie
È sicuramente il metodo meno convenzionale, ma online sono diverse le testimonianze di chi lo ha provato e ne garantisce l’efficacia e la sicurezza. L’importante, però, è fare molta attenzione a chiudere ermeticamente i vasetti con delle graffette metalliche prima di avviare la lavastoviglie.
Questo sistema di vasocottura è il più economico e sostenibile e permette di cuocere i cibi in vasetto durante ogni ciclo di lavaggio. Il vapore all’interno della lavastoviglie produce infatti gli stessi risultati degli altri metodi di cottura presentati.
Per un risultato ottimale occorre impostare un lavaggio eco a 60 °C o 65 °C.
Quali ricette si possono realizzare in vasocottura?
Pesce, carne, verdure e anche pasta e sughi. La chiave sta nel preferire alimenti e preparazioni che contengono più acqua. L’elemento cardine infatti è la generazione di vapore all’interno del vasetto, per cui è necessario mantenere costante il “tasso di umidità”.
Nel caso di preparazioni con molti ingredienti diversi, può essere necessario pre-cuocerne alcuni, per adattare i tempi di cottura. È questo il caso delle patate, che possono andare in vasocottura solo se tagliate a tocchetti piccoli.
Attenzione, invece, alle ricette con i funghi o con le uova e i formaggi: i primi, infatti, potrebbero sprigionare delle tossine; i secondi corrono il rischio di stracciarsi per l’alto contenuto di grassi.
È possibile cuocere i surgelati?
La risposta è sì, ma bisogna adottare alcune accortezze perché i vasetti di vetro sono soggetti a escursione termica. Per cuocere le verdure surgelate in vasocottura, ad esempio, è importante seguire uno di questi due procedimenti:
- lasciar scongelare in frigo e poi procedere con la preparazione del vasetto;
- mettere tutto nel barattolo, condire, chiudere e cuocere per 3 minuti nel microonde in modalità Defrost prima di continuare con il procedimento indicato per la ricetta.
Fatta eccezione per le verdure, come si è visto, i surgelati possono essere tranquillamente cotti insieme ad altri ingredienti freschi. Anzi, in questo caso la vasocottura è molto utile per non deteriorare le carni dei pesci, dei crostacei e dei molluschi, mantenendole sode.
Stesso principio per gli gnocchi e i ravioli. Anche quando acquistati freschi, per non farli scuocere durante la vasocottura, può essere utile congelarli in freezer e, solo dopo, cuocerli ancora congelati nel vasetto insieme agli altri ingredienti.
Terminata la cottura, i surgelati si comportano come un qualsiasi altro alimento fresco e possono essere conservati sottovuoto in frigorifero.