Pianura Padana, dove cresce la soia in Italia

Suoli fertili e ricchi di minerali, dove trovano spazio anche colture “esotiche”

Pianura Padana, dove cresce la soia in Italia
12 Maggio 2023 Anna Maugeri
In Educational
Veduta della Pianura Padana con il Po

Frumento, mais, riso e barbabietole da zucchero sono i principali prodotti della Pianura Padana, che ogni anno, come riporta Wired, contribuisce al 40% del PIL nazionale. E non si tratta solo di agricoltura: qui, nella principale area agricola d’Italia, trovano sede anche numerose industrie alimentari, manifatturiere e automobilistiche.

Per le sue condizioni geologiche e ambientali, infatti, la Val Padana è sempre apparsa particolarmente adatta all’insediamento urbano. Il merito è dei fiumi che attraversano la zona: primo fra tutti il Po, Padus in latino, da cui deriva proprio l’aggettivo “padano”.

Questa pianura ha origine alluvionale e si è formata, circa 600.000 anni fa, grazie all’azione dei corsi d’acqua che trascinavano con sé enormi quantità di detriti dalle montagne verso il mare.

Ciò ha fatto sì, specie nella parte della Bassa Pianura, lungo il Mar Adriatico, che il terreno fosse più compatto e capace di trattenere l’acqua. In questo modo il suolo si mantiene umido e quindi più facile da coltivare.

Sono molte, infatti, le piccole e grandi imprese agricole ospitate nella Pianura Padana. Negli ultimi anni alcune hanno iniziato anche a rinnovare le colture da campo con prodotti esotici come i banani del Nord o la soia edamame, quest’ultima coltivata dal nostro fornitore Orogel.

La soia edamame della Pianura Padana

Gli edamame sono i baccelli di soia raccolti prima di completare la maturazione e sono una coltura tipica della Cina e del Giappone.

Per crescere bene questa leguminosa ha bisogno di terreni fertili con un pH neutro e di temperature estive sui 30 °C (ma riesce a tollerare anche i 40 °C). Proprio per questo è riuscita a insediarsi anche nella Pianura Padana, dove viene seminata tra inizio maggio e metà giugno.

La raccolta avviene da luglio e settembre e i baccelli freschi sono selezionati e surgelati da Orogel per conservare le caratteristiche nutritive.

La coltivazione della soia edamame nella Pianura Padana riassume tutti i principi dell’agricoltura sostenibile di Orogel. L’azienda, infatti, si basa su un sistema di produzione che privilegia l’uso delle risorse e dei meccanismi di regolazione naturale senza ricorrere a sostanze chimiche.

Il metodo Orogel si basa su tre principi specifici:

  • rotazione delle colture: è una tecnica antichissima che prevede di alternare, in estate e in inverno, le specie coltivate nello stesso appezzamento di terra per migliorarne la fertilità;
  • preparazione del suolo: significa programmare il lavoro considerando gli interventi che sono effettivamente necessari, senza strafare, così da preservare la biodiversità del terreno;
  • scelta della varietà: come nel caso della soia edamame, Orogel usa sementi non OGM per garantire prodotti di alta qualità. Per scegliere la varietà più adatta vengono considerati diversi aspetti, come le caratteristiche organolettiche del prodotto, l’omogeneità di maturazione, la produttività e la facilità di raccolta.

In questo modo, rispettando i ritmi della natura e coltivando solo le materie prime stagionali, è possibile mantenere e migliorare la fertilità dei suoli e della biodiversità che caratterizzano il paesaggio padano.

Geologia della Pianura Padana

Con un’estensione di oltre 47 mila mq2, pari quasi alla Sicilia e alla Sardegna messe insieme, la Pianura Padana è la più grande area pianeggiante dell’Italia e dell’Europa meridionale.

Basti pensare che da sola copre il 15% dell’intera superficie del nostro Paese e che attraversa ben cinque regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia Romagna.

Considerata la composizione del terreno, l’area può essere divisa in Alta e Bassa Pianura. La prima è collocata subito sotto le Alpi ed è formata da un terreno sassoso e grossolano, troppo permeabile per l’agricoltura. Per questo, nel tempo, l’Alta Pianura è stata adibita a “polo commerciale” della Val Padana e ospita molte aree industriali e grandi centri abitati.

Nella Bassa Pianura, invece, il terreno è costituito da detriti più sottili, come argilla e sabbia, che lo rendono meno permeabile e più fertile. L’acqua, infatti, non scende rapidamente in profondità nel suolo ed è per questo che la zona si presta molto all’agricoltura intensiva.

Le zone di contatto tra i due tipi di pianura, dove si scontrano terreni permeabili e impermeabili, fanno sì che le acque affiorino in superficie formando numerose sorgenti.

Insieme ai Monti Sibillini, la Pianura Padana si caratterizza per la ricchezza idrica nonostante i problemi di siccità degli ultimi anni. Fiumi, grandi laghi e risorgive: l’acqua di questi luoghi è fondamentale per l’irrigazione dei campi e favorisce le attività agricole e industriali che hanno reso la Val Padana l’area la più produttiva dell’Italia.

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